fruity loops 4

Interview at Honolulu 01 – Un Disc Jockey

Mi ispiro ad una rubrica che esce su un giornale locale che si chiama “Gent De La Vall”, se non erro (letteralmente Gente della Valle, ossia persone di una cittadina sita in una località pedemontana delle prealpi lombarde), il cui articolo riporta vita e abitudini dei cittadini più conosciuti (ehm, almeno penso, siccome non l’ho mai letto approfonditamente…). Sulla stessa falsa riga ho voluto iniziare ad intervistare anche io alcuni personaggi della stessa città, più o meno noti. Tutti amici miei ovviamente, sennò un qualunque sconosciuto mi avrebbe sputato in faccia dopo la prima domanda. E vuolà l’interviù:

  1. Ciao Furio Bucolico (il nome sarà di fantasia per proteggere la sua privacy). Tu sei conosciuto nell’ambito musicale, soprattutto in campo europeo. Meno in quello italiano, ma basta sentire le frequenze radiofoniche più ascoltate per capirne il motivo. A detta di questo, tu hai mai ascoltato Radio Maria per 3 minuti di fila, anche solo per sbaglio? (Ti avevo detto che l’intervista era senza senso, vero?)
    (Lui) Si si, easy.
    (Io) Si si easy? Hai ascoltato Radio Maria per più di 3 minuti???!?!?! Senza conseguenze sul fisico? Cazzo, sei forte!
    (Lui) No rispondevo alla domanda sopra. Comunque credo che Radio Maria sia uno strumento molto potente. Ci dev’essere un canale non udibile all’orecchio umano che solo il cervello riesce a percepire e se l’ascolti per più di 1 minuto ti trasformi in don Mazzi.
  2. Conoscendo i tuoi primi ascolti giovanili, cosa ne pensi dell’hip-hop italiano dei nostri giorni? Non parlo di artisti underground, come Dj Gruff, ma mi riferisco a quelli più commerciali, come i Club Dogo, Fabri Fibra, Pino Daniele, Piero Angela o MC Napolitano.
    L’hip hop italiano di oggi rispecchia quello americano. Di conseguenza mi fa abbastanza schifo.
  3. Nelle tue produzioni si possono sentire diverse influenze musicali, riconducibili all’hip-hop, al jazz, al funk e SOPRATTUTTO all’happy hardcore. Escludendo la musica da giostre itineranti, se ti vuoi rilassare per i cazzi tuoi, ascoltando musica, che artista selezioneresti da inserire nella playlist “panciolle, incenso e birrette”?
    Mmh fammici pensare. Sicuramente roba tipo “A Tribe Called Quest”. Ma anche gli “Anal Cunt” non sono male. Te li consiglio.
  4. Se ti dico Grado Babo, tu pensi a…?
    Non so, il mio cervello per assonanza ha pensato a “stato brado”. Però ho anche pensato a Bubu, di Yoghi e Bubu. Quindi Bubu allo stato brado.
  5. Hai mai campionato rutti o peti da inserire nei tuoi brani? Anche non tuoi?
    Questa domanda mi sembra stupida. Parto sempre dai peti, dovresti saperlo. Poi qualche effetto qua e la, un riverbero, un delay e diventa un pianoforte.
  6. Ti hanno mai vomitato sulla consolle durante una serata?
    No, ma ci sono andato molto vicino io. Ringrazio il whisky polacco.
  7. Cosa ne pensi del brano “Muscolo rosso” di Cicciolina?
    (Lui) Penso che il nostro è un Paese fantastico. Tra l’altro vorrei precisare che la storia del cavallo è una leggenda metropolitana, grazie e arrivederci.
    (Io) Vero?
    (Lui) Esattamente
    (Io) Hai distrutto tutti i miei sogni, è come aver detto ad un bambino che non esiste Steve Jobs, cattivo!
  8. Perché sei l’unico sulla faccia della Terra a non aver ancora riarrangiato il brano “Wrecking Ball” di Miley Cyrus? 
    Miley Cyrus è la nuova peste bubbonica o, a giudicare dai suoi fan, la nuova varicella.
  9. Sei uno dei pochi dj che non si spacca di droghe e alcol. Cosa hai da dire in tua discolpa?
    (Lui) Che comunque non ho nemmeno la patente se è per quello.
    (Io) Che vita scorretta nei confronti degli altri nel settore che riescono a ingerire qualunque tipo di sostanza chimica senza il patentino di cavia…
    (Lui) È questa la parte bella.
  10. Parliamo della tua barba: hai qualche ricordo di cosa ci sia sotto? Le hai registrato un nome all’anagrafe? Ci vive qualcuno dentro?
    (Lui) Ora che mi ci fai pensare dovrei darle un nome. Però non so come comportarmi, essendo LA barba implica il fatto che sia femminile.
    (Io) In un qual senso…
    (Lui) Anche se non sembra molto femminile. Dovremmo chiamarla IL Barba. Quindi la mia barba si chiamerà Il Barba.
    (Io) Mi piace!
    (Lui) E per ora non l’ho ancora subaffittata a nessuno.
  11. Veniamo alla politica: ti piacciono più i dolci o le pietanze salate? 
    Questa è una di quelle domande a cui non so dare risposta. Mi piacciono entrambi in egual misura. Dipende dai momenti.
  12. Le voci sulla tua passione per la fonduta sono fondate? Scherzi a parte, piatto locale preferito?
    Potremmo definire piatto locale qualsiasi pietanza servita all’Alva(*) quindi, il cibo dell’Alva è il mio piatto locale preferito.
    (*Nota: locale dove si possono gustare le cose più sbav, che dici “Porca troia, che roba sbav che sto mangiando!”)
  13. Siamo arrivati alla domanda da 3,45 euro: Dove si trova la Louisiana? 
    A – In Louisiana;
    B – Fuori dal circolino “La grappa d’oro”, a Vagate nel Nebbio (MI);
    C – Nella testa di Fabio Volo;
    D – Crostata di mele.
    (Lui) Lo sanno tutti che la Louisiana non esiste, fammi delle domande serie.
    (Io) Cazzo, m’hai fregato. Domanda seria ora:
  14. A carnevale ti vestiresti da Giovanardi o Kim Kardashian?
    Giovanardi mi fa davvero schifo, tipo la merda, quindi Kim Kardashian direi.
  15. Film preferito?
    (Lui) Ce ne sono tanti ma in questo caso mi viene da dire Blade Runner. Director’s cut ovviamente.
    (Io) Ah, sì, io a dire il vero intendevo film porno preferito, ma va bene lo stesso…
    Ok, basta, mi sono stancato di farti domande. 

    Ah, giusto! Non ti ho detto che il grado babo è l’unità di misura dell’etanolo contenuto nel mosto.
    (Lui) Sì, l’ho letto su Wikipedia mentre me lo domandavi.
    (Io) Lo sapevo, ci avrei scommesso.
    (Lui) Bella, ahhahahahaha.

Finisce così, con una risata, e un video su un videogioco del ’96 del Nintendo 64… ma quella è un’altra storia. Ultra nerd.

Un bacio a tutte le donne belle e graziose, e un “Wèlla buonasera” agli uomini brutti e pelosi, da

Dario Argento Vivo, detto dott. Braghetti