Arduino per donne, ossia come coinvolgere il sesso femminile in argomenti che parrebbero da sfigati

Assente giustificato. Un’assenza dal blog dovuta ad una nuova passione che mi sta portando via diverso tempo libero (mentre sono al lavoro, quindi). Per molti potrebbe essere una pecca non poter leggere le mie inutili cagate così spesso, visto che molti mi fanno notare quanto sia divertente ciò che scrivo. Ma io continuo a preferire le critiche negative e gli insulti. Li gestisco meglio. Di fronte ad un complimento non so come comportarmi. E rigurgito il pranzo. Siccome poi mangio parecchio, non è neanche un bello spettacolo da vedere. Quindi basta, eh.
Ritornando sul motivo per cui ho “mollato il colpo” (e visto che parlo spesso di cacca, vorrei precisare che stavolta non c’è nessun doppio senso), è perché mi sono messo dietro a studiare. Io che non ho mai studiato in tutta la mia vita, mi sono detto, alla tenera età di 24 anni: “Eh no! Ora voglio imparo qualcos’altro che non so, perché sennò perdo il senno.” E con la stessa determinazione (linguistica) di un bambino che scopre la sessualità, mi sono buttato sulla prima cosa che mi sembrava facile: la progettazione ed il funzionamento di circuiti elettronici cablati ed interfacciati con una scheda di memoria e sviluppo, collegata ad un terminale di calcolo.

Alcuni lo chiamano anche Arduino.

Molti penseranno che Arduino sia l’acronimo di Alito Robusto Di Un Individuo Non Ordinario, invece è solo il nome di un locale pubblico del piemontese. Più precisamente un bar, presso il quale si ritrovavano i fautori di questo strumento che mette in comunicazione un circuito elettronico con un programma scritto sul computer di casa. Tradotto in parole povere, si tratta di una scheda elettronica (come quelle che trovate dentro il telecomando, la macchinina radiocomandata, la nonna, ecc…), che può essere programmata per uccidere…
No. Scusate. Troppi film d’azione.
Può essere programmata per qualunque funzione le si voglia far eseguire.

E qui il coro di voci che fanno “Ooooh, sì, possibile! Tutto, ma proprio tutto è una cazzata. Gli potrai far fare solo determinate cose.”

Le “cose” è un po’ troppo generico come termine. E diciamo anche che non siamo troppo lontani dalla verità. In teoria questa tecnologia c’è sempre stata, però non era alla portata di tutti e non era così facile capirla come ora.

Quella che abbiamo sentito spesso pronunciare con il nome di Automazione (che non è un acronimo di AUTOmobile Metallica Azionata Zecondo Interruttori Onirici Nitronici Elaborati, che non so nemmeno che cazzo ho scritto), è il principio di funzionamento dei robottini (come i pesci da trofeo con gli occhiali da sole che iniziano a cantare “Oh my darling Clementine” quando gli si passa davanti) o di qualunque altra macchina che fa i calcoli, che si muove, che fa le lucine, che emette musica, ecc… E questa automazione è applicabile in qualunque campo della vita, bastano un po’ di buona volontà e voglia di fare.

Non mi metto certo a spiegarne il funzionamento, siccome non sono bravo e se lo facessi potrebbero seguirmi solo 4 ingegneri, 2 nerd e 3 programmatori, senza che si addormentino. Tutte persone che non hanno niente a che vedere con le tette. Capito?!
In merito a questo discapito, ho deciso di voler trovare un connubio tra “nerdata-che-non-frega-una-beata-fava-alle-ragazze” con “scarpe”. Ed eccomi con le mie solite liste della spesa, nella quale voglio illustrare le possibilità che Arduino mette a disposizione, ossia delle idee che potrebbero essere attuate per facilitare la vita alle ragazze:

  • Fard-uino
    Innanzitutto mi vado a vedere cos’è il fard. Ammetto di essere un po’ ignorante in merito ai trucchi che usano le donne. Gli unici trucchi per me sono quelli dei videogiochi. Quindi, scoperto che è quel cosmetico che serve per dare più colore al viso, tramite Arduino è possibile creare un doppio pennello sincronizzato che applica il composto rossastro sulle guance in maniera automatica. Certo, bisogna sbattersi non poco per creare e progettare questa macchina. Ed è anche altamente probabile che sia del tutto inutile e scomoda. Però trovatemi voi un collegamento tra il fard e l’automazione!
  • Hard-uino
    Uno strumento comunemente usato da moltissime donne: il vibratore. Questo attrezzo per la felicità femminile (alle volte anche maschile) può essere costruito con la nostra schedina elettronica. Le nostre vogliose ragazze potranno montarsi il proprio attrezzo (per poi montarsi l’attrezzo). Potranno regolare l’intensità anche da comandi remoti, come un cellulare o un telecomando. Potranno impostare anche un movimento lineare (su e giù, per intenderci) oltre che vibratorio. Se si desidera, potrà essere illuminato di vari colori. Potrebbe anche essere collegato ad un sensore che capta l’intensità del gemito per aumentarne la vibrazione. Più si gode e più questo porterà alla follia. Vi sto convincendo ora che queste nerdate non siano così inutili, eh?
  • CARduino
    Basta con questo “falso” mito delle donne al volante. MA, nel caso in cui aveste delle difficoltà nei parcheggi, può venirvi incontro Arduino. Tramite una buona progettazione (magari fate un po’ di moine per convincere qualche ingegnere e qualche meccanico) potrete applicare alla vostra macchina quel sensore di posteggio che si vede in molte pubblicità, quello che vi manovra da solo la macchina nei “temibili” parcheggi ad S. Oppure potrete mettere il blutut con riconoscimento vocale (consiglio altre moine ai sopra citati ingegneri), di cui molte macchine sono già dotate ora, ma se aveste una vecchia automobile potrete renderla più all’avanguardia. Attenzione: la capacità di guida non potrà essere migliorata con Arduino.
  • SGUarduFino
    State cercando il peggior difetto possibile nella ragazza che avete di fronte, che sta palesemente troieggiando con il vostro moroso? Nulla di solito sfugge all’occhio critico femminile, soprattutto se usato per disprezzare un’altra ragazza, ma se volete una mano per aumentare la probabilità di trovare il pelo nell’uovo, potrete progettare un “occhio” elettronico in grado di analizzare le doppie punte, la linearità e l’inclinazione del naso, l’allineamento degli occhi, la postura, le forme, l’abbinamento di colori dei vestiti e chi più ne ha più ne metta. Questa cosa sembra molto da fantascienza. E infatti non penso sia probabile attuarla a tuttora. Ma perché limitarsi con la fantasia?
  • LARDUiNO
    Problemi nell’indossare vecchi vestiti che ora non entrano più? Lo specchio sembra deformarvi troppo? Ovviamente il vostro partner non potrà mai giudicare il vostro aspetto fisico (perchè sa a cosa andrebbe incontro, quindi eviterà sicuramente la verità), e a questo c’è una possibile soluzione elettronica: tramite il nostro caro Arduino, si può progettare una bilancia in grado di calcolare l’esatto rapporto peso/altezza e sarà in grado anche di parlare, dicendovi: “Sei perfetta, bellezza” oppure “Stai bene così, non sei per niente grassa, anzi”… In teoria doveva dire se si è in sovrappeso o meno. Doveva incitare a fare attività fisica, ma siccome ve la costruite in casa, care signore, potete anche cambiare il range base del peso forma a vostro piacimento.

Immagine
Si può anche intrappolare il vostro uomo, creando una gabbia laser, in maniera tale da non farlo più andare in giro con gli amici la sera.


Una cosa importante che mi sono dimenticato di specificare su Arduino è che si tratta di uno strumento Open-Source, ossia che è aperto a tutti, è libero. Chiunque crei un programma può metterlo in condivisione gratuita sul web; se qualcuno ha dei problemi nel progettare può aprire uno dei mille forum che trattano l’argomento e cercare una soluzione o chiedere una mano. Qualunque persona può proporsi anche per migliorare lo stesso Arduino, anche se queste cose le lascio a gente con un po’ più di capacità. Io al massimo faccio brillare le lucine di natale. 
In agosto.
E le fulmino.

Spero di avervi un attimo incuriosito, anche se ho spiegato l’argomento come faccio di solito.
Col culo.
Però è stato tutto calcolato in maniera tale che io servissi solo da tramite, giusto per solleticare un po’ la curiosità. Lascio tutto nelle mani del potente Google, e affini.

E qui vi saluto. Da
Vide, detto Tioli

7 comments

    1. Anche! Chi più ne ha, più ne metta! E’ questa l’anima dell’open source di Arduino. Se uno ha un attimo di fantasia può creare quello che vuole. Tipo il GARD(EN)uino è un sensore che avverte la ragazza quando è il caso di potare il “garden” perchè sta diventando “forest”. E così via…

      1. Troverei utile anche il Leoparduino per segnalare alle ragazze piú esuberanti che quei pantacollant leopardati sono troppo, troppo trash.

      2. No, però fa molto…come si dice senza cadere nel volgare…zoccola, ecco. E non disdegno sempre sempre.

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